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Un’indagine in acque torbide

indagine in acque torbide

Un’indagine in acque torbide

Un piccolo bar nella provincia di Trapani. Sono le nove del mattino, fuori fa già molto caldo. Pochi avventori. Una coppia in vacanza entra per acquistare qualcosa da mangiare prima della giornata al mare. Vanno in bagno, prendono cibo da asporto, quindi chiedono di avere un po’ d’acqua fresca, da bere prima di rimettersi in cammino. La cameriera li serve, poi recupera due bicchieri e li riempie al rubinetto. L’uomo della coppia domanda se l’acqua è potabile in tutto il paese, ma la cameriera fa cenno di no con la testa. Quella che lui e sua moglie stanno bevendo è l’acqua filtrata dal depuratore che i titolari hanno voluto installare nei rubinetti del bar.

La coppia, così, chiede qualcosa in più su quel depuratore. Hanno da poco comprato una casetta al mare, e nel corso della ristrutturazione hanno pensato diverse volte di farne installare uno nella loro cucina – un investimento per il loro futuro e un aiuto per l’intero pianeta, no? Purtroppo hanno sempre dovuto desistere, a causa dei costi elevati. Stavolta però potrebbero essere aiutati dalla cameriera. Perché sarà lei, qualche minuto dopo, a dire che il compagno lavora come installatore di depuratori in un’azienda del settore. Il marito della coppia vuole fare un tentativo: magari è il momento giusto per comprare finalmente uno di quegli impianti. La cameriera indica così ai due l’impresa in cui lavora il compagno, e la coppia si avvia alla sede.

Il problema – di cui la cameriera e il compagno sono però del tutto inconsapevoli – è che il cliente del bar non è soltanto un cliente: è entrato, ha consumato, ha pagato e si è informato, ma lo ha fatto perché i titolari stessi dell’azienda in cui lavora il marito della cameriera lo hanno incaricato. Perché il cliente è in realtà il “Coach”, la mente di Intrigo. Ed è stato messo sulle tracce di un dipendente di un’azienda di depuratori accusato di concorrenza sleale. Di vendere, in breve, prodotti di una ditta mentre lavora in segreto per la loro concorrenza. Il tutto ai danni del fatturato dell’azienda in cui è regolarmente assunto.

Il “Coach” – aiutato dalla detective Sophia, anche lei sotto le mentite spoglie di una moglie in cerca di un depuratore – incontra il compagno della cameriera, cioè l’installatore di depuratori, e chiede lui un preventivo. La coppia va avanti da copione, e l’affare non va in porto perché secondo il marito, la cifra indicata a fine incontro è più alta di quanto loro potrebbero permettersi. A malincuore, i due devono rifiutare l’offerta e lasciarsi sfuggire l’occasione un’altra volta. L’installatore si dispiace con marito e moglie, ma non può fare granché – quelli sono i prezzi che impone il mercato, e non è affatto facile trovare qualcosa a un prezzo più basso.

Il giorno dopo, il “Coach” e la detective Sophia tornano a indossare i panni della giovane coppia ed entrano nuovamente nel bar in cui la moglie del tecnico di depuratori lavora come cameriera. I due ordinano di nuovo qualcosa da mangiare, e di nuovo chiedono un bicchiere d’acqua. A quel punto, la donna accenna a quello che le ha detto il marito: che sono passati nel suo ufficio, che hanno voluto un preventivo, ma che non erano in grado di acquistare quel depuratore. Non in quel momento, almeno.

«E se quell’impianto fosse costato meno?», domanda la donna.

«Quanto in meno?», replica il marito della coppia. O meglio, il “Coach”.

«Poco più della metà», è la risposta della cameriera.

Adesso le cose si fanno interessanti, e il “Coach” chiede come sarebbe possibile pagare quella cifra.

Senza dire una parola in più, la cameriera dà al “Coach” il numero diretto di suo marito, lasciando intendere che lui sa come.

Lo sospettavano già i titolari dell’azienda di depuratori, ma adesso iniziano a esserci le prove concrete: è lui a poter vendere il prodotto più economico. Perché di giorno è impiegato nella loro azienda, ma fuori dall’ufficio diventa il rivenditore segreto di un concorrente del settore.

La mente di Intrigo non può accontentarsi solo di queste informazioni – deve andare sino in fondo per dimostrare la colpevolezza del doppiogiochista, oltre ogni ragionevole dubbio. Così, nel giro di qualche giorno, mette su una finta casa di villeggiatura appena ristrutturata. Come se fosse un set cinematografico, il “Coach” e la detective Sofia cambiano il nome sul citofono all’ingresso, riempiono le stanze di foto scattate insieme, lasciano vestiti e oggetti quotidiani in giro. Proprio come se fossero una vera coppia, e quella fosse la casa che in quel periodo stanno vivendo ogni giorno.

L’installatore porta il depuratore più economico, svelando durante il montaggio del dispositivo dei dettagli molto interessanti: come aveva preso accordi con l’azienda concorrente, come quest’azienda portasse i depuratori a basso costo in un magazzino vicino casa sua, da cui lui poi li smistava e andava a montarli, ricavando un vero e proprio secondo stipendio. La farsa va avanti sino al momento del pagamento, e tutto viene rigorosamente filmato e documentato per gli inquirenti.

Il “Coach” chiude la porta mentre l’installatore va via.

Nessuno saprà mai quale dei suoi secondi clienti ha parlato. Ma la legge – e l’azienda in cui il doppiogiochista è assunto – potranno fare adesso il loro corso.

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